Burocrazia Piscina: La Guida Definitiva

6 Dicembre 2021

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Una piscina residenziale privata è una fonte di piacere quotidiano che cambia la vita delle persone.

Per realizzarla è bene conoscere le norme da rispettare, permessi da ottenere, costi da sostenere e in generale la burocrazia in merito alle piscine. Qui troverete la guida definitiva alla burocrazia della piscina.

Burocrazia Piscina: Permessi

Sebbene ci sia il Testo Unico sull’Edilizia a cui rifarsi, ogni regione e comune ha le sue norme specifiche in merito all’edificazione e ai permessi necessari per realizzare una piscina.

In generale, ci sono 3 tipi di permessi per la piscina interrata:

  1. Il Permesso di Costruire è necessario quando la piscina è considerata di nuova costruzione e quando il volume della vasca è superiore al 20% di quello dell’immobile principale;
  2. La Denuncia di Inizio Attività (D.I.A) si deve ottenere quando, a differenza del primo caso, la piscina è considerata pertinenziale e il suo volume non supera il 20% di quello dell’immobile principale;
  3. L’Autorizzazione Edilizia è un ulteriore permesso che oggi solitamente non viene più richiesto, ma potrebbe essere rimasto in uso in alcuni comuni.

Oltre a questi permessi, per realizzare una piscina si dovrà richiedere anche il permesso per lo scarico fognario delle acque impiegate per la piscina.

La realizzazione di una piscina interrata richiede in modo necessario che si ottengano i permessi dal proprio comune; per ottenerli si deve presentare domanda al comune e aspettare che questo dia il suo consenso. Se dopo 60 giorni il comune non avrà ancora dato risposta, allora la richiesta di costruire verrà considerata nulla.

Va sottolineato che non ci sono casi in cui si può costruire una piscina interrata senza permessi, a meno che non si voglia incorrere in gravi infrazioni e sanzioni. Senza permessi, infatti, si finisce nell’abuso edilizio, reato punibile dalla legge con l’obbligo di demolizione della piscina, oltre a pesanti multe.

L’unico tipo di piscina che non richiede dei permessi per essere installata è la piscina fuori terra stagionale: con stagionale si intende “a uso temporaneo, per fini limitati nel tempo e contingenti, con conseguente e celere rimozione alla fine del tempo prefissato”. Questo è quello che prevede la legge e da questa definizione si capisce che non si parla affatto di una piscina interrata.

Anche nel caso della piscina fuori terra stagionale è comunque meglio informarsi circa le regole del proprio comune per non incappare in spiacevoli sorprese.

Burocrazia piscina: Agevolazioni Fiscali

Per la realizzazione di una piscina si possono ottenere importanti agevolazioni fiscali, in particolare riguardo l’IVA.

In due casi, infatti, si può avere un’IVA agevolata al 4% o al 10%.

Quando:

  1. L’IVA al 4% si può ottenere quando la realizzazione della piscina interrata avviene in concomitanza con la realizzazione dell’immobile stesso a cui è associata, in breve quando si parla di una nuova casa. Questo vale quando la casa non è considerata di lusso;
  2. In certi casi si può ottenere l’IVA al 10% anche nel caso in cui la piscina venga realizzata in un momento successivo rispetto all’immobile, mantenendo la condizione che la casa non sia di lusso.

Anche nel caso di ristrutturazione di una vecchia piscina sono disponibili delle forti agevolazioni fiscali riguardo l’IVA e l’IRPEF. Infatti, per la ristrutturazione di una vasca residenziale si può ottenere l’IVA al 10% e fino al 31 dicembre 2021 col Bonus Ristrutturazioni è possibile pagare solo il 50% dell’IRPEF.

Queste detrazioni sono disponibili laddove la spesa totale per la ristrutturazione non supera i 96.000 euro.

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